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Ibrido ed elettrico alla prova del digital: un’occasione irripetibile per i brand automotive

Ibrido ed elettrico alla prova del digital: un’occasione irripetibile per i brand automotive

Uno dei settori più colpiti dall'emergenza coronavirus è sicuramente quello dell'automotive. Secondo la società di ricerche IHS Markit, il 2020 vedrà un calo di quasi 10 milioni di vetture vendute rispetto all'anno precedente. In particolare, negli Stati Uniti si rischia un crollo del 15,3 percento, con 2,4 milioni di automobili in meno; analogo il caso europeo, dove il decremento potrebbe aggirarsi intorno al -13,6 percento.

Come però accade nei momenti di maggiore difficoltà, soprattutto alla vigilia di cambiamenti importanti nelle abitudini di consumo, dalle crisi possono nascere interessanti opportunità. Una, in particolare, ha un nome chiaro e definito: ibrido ed elettrico.

Secondo i dati diffusi da IEA – Agenzia Internazionale dell’Energia, attualmente sono più di 3 milioni le auto elettriche e ibride circolanti nel mondo, più di un milione delle quali sono state acquistate nel solo anno 2017. Un numero ancora molto basso rispetto alla mole di vetture in giro a livello globale, questo è certo; ma, come di consueto, fermarsi al presente senza analizzare i trend a lungo termine si trasforma in una strategia miope e inefficace. Le previsioni nel settore automotive, continua il rapporto di IEA, parlano di oltre 220 milioni di auto elettriche e ibride su scala mondiale entro il 2030. È quindi lecito aspettarsi che questo sarà un ambito trainante per tutto il settore automotive nel periodo di rilancio post-coronavirus.

Rilancio che passa, soprattutto, attraverso strategie mirate di comunicazione, soprattutto in ambito digital. Qualche esempio contribuirà a chiarire questo concetto. Partiamo da Tesla, azienda automobilistica guidata dal visionario imprenditore Elon Musk: nel mese di marzo, il brand californiano ha ospitato un livestream nei suoi spazi, per il lancio della berlina Model 3. Risultato: oltre 300mila ordini online solo durante la prima settimana seguente la diretta; Volvo, dal canto suo, ha lanciato sul mercato il nuovo fuoristrada XC90 tramite una campagna tutta digital, attraverso cui era possibile prenotare online 1927 modelli First Edition del Suv. Perché proprio un numero così inusuale? Perché rievoca la data in cui fu fondata la casa automobilistica svedese. In più, Volvo è stato il primo marchio automotive a sfruttare Google Cardboard: un’esperienza di realtà aumentata che ha consentito di visualizzare, attraverso una panoramica a 360 gradi, l’intera linea dell'XC90 mesi prima che fosse lanciato sul mercato.

Anche in Dplace abbiamo case history da evidenziare. Due su tutte: quelle per BMW Roma e Mini Roma. La prima richiama i concetti di futuro e sostenibilità, direttamente connessi con l’idea di innovazione e mobilità. Il coinvolgimento dell’utente è quindi stimolato tramite la creazione di card personalizzate, in cui il testo esordisce: “Il mio futuro è con BMW Plug-In Hybrid perché…”, poi completato con le frasi di ognuno. Le card vengono poi pubblicate sul wall e sui profili social ufficiali di BMW Roma.

Con Mini Roma abbiamo invece ideato un test e un quiz direttamente connessi alla MINI Full Electric. L’idea di gioco e di test creano un coinvolgimento che va molto oltre la semplice “vetrina di contenuti”, permettendo all'utente e al futuro acquirente di entrare ancora più approfonditamente nel mondo e nei valori espressi dal brand.

Questi esempi assumono ancora più valore se confrontati con i modelli di acquisto dell’attuale acquirente di automobili, seguendo i dati elaborati da Google Consumer Surveys, secondo cui un compratore medio in-market si reca da un concessionario solo due volte prima di effettuare l’acquisto. Questo perché ormai le informazioni a disposizione del cliente sono cospicue anche al di fuori del concessionario stesso. Certo, nulla può sostituire l’esperienza di guida: ma è ormai prassi comune visitare i siti internet, consultare le pagine social, guardare i video sui canali ufficiali del brand per effettuare confronti preliminari all'acquisto. Nell'anno 2019, gli utenti hanno trascorso in media tre ore in più effettuando ricerche di questo tipo rispetto al 2018, utilizzando i canali digitali nel 75 percento dei casi. Ecco perché avere un biglietto da visita adeguato, che mostri test drive, panoramiche dettagliate, dotazioni, recensioni e test di sicurezza è, oggi, più che mai fondamentale per presentarsi e dialogare col futuro acquirente.

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